Ingear Polarize Black Shell per iPhone 4
Disegnata e prodotta da una giovane società di Singapore, la custodia Ingear Polarize Shell per iPhone 4 è una cover di tipo ibrido misto TPU e policarbonato trasparente che unisce protettività a resistenza grazie all’unione di due polimeri plastici dalla differenti caratteristiche.
I più attenti avranno notato un design che molto ricorda quanto già visto in occasione della recensione della Belkin Shield Eclipse, ed in effetti l’astuccio di Ingear appare, quanto meno a un primo colpo d’occhio, piuttosto simile. In realità la somiglianza estetica non deve trarre in inganno più di tanto in quanto questa nuova custodia per iPhone 4 è realizzata impiegando del TPU con una speciale lavorazione ad effetto opaco (matte), sul modello della famosa Speck PixelSkin HD, per intenderci.
Piacevole appaiono le sottili nervature orizzontali che, da un lato, migliorano il grip quando la si maneggia, mentre dall’altro contribuiscono e ridurre il numero di impronte, ditate e sporcizia in generale raccolte della cover durante l’uso di tutto i giorni. Lato frontale possiamo apprezzare un generoso gradino in grado d’isolare efficacemente il delicato schermo in vetro dal contatto con qualsiasi superficie rigida qualora il dispositivo fosse appoggiato a faccia in giù.
Disponibile in 4 varianti di colore (nero, blu, rosa e bianco) nella confezione è inserita anche una pellicola screen protector di tipo Ultra Clear.
In sintesi le principali caratteristiche della cover Ingear Polarize Shell:
- design di tipo ibrido misto gomma TPU e policarbonato rigido per la finestra superiore
- la parte in TPU presenta una particolare lavorazione con effetto soft-touch opaco
- buona protettività per angoli, bordi e display frontale grazie al gradino rialzato
- fori ed aperture correttamente dimensionati per un agevole accesso a pulsanti e connettori
In vendita a $18,99 (+ spese di spedizione) si posiziona in una fascia di prezzo medio nel segmento di appartenenza, parzialmente giustificato dalla freschezza del progetto che tiene conto, evitandole in partenza, delle principali problematiche emerse con le prime generazioni di custodie quali ad esempio le misure dell’apertura destinata all’obiettivo della fotocamera.
